I viticoltori al tempo del Covid, un articolo di Wine Meridian
Frecce all’arco dei produttori: video, whatsapp, delivery, e-commerce
Wine Meridian sta sviluppando un lavoro duraturo e costante di ascolto e contatto con i produttori e le realtà aziendali italiane, per comprendere a fondo i bisogni, le aspettative, le paure, le previsioni, le emozioni e le visioni future, utili a superare questa complessa crisi e far ripartire il comparto. Vicinanza, solidarietà, collaborazione, sostegno al settore vitivinicolo ed al tessuto economico-imprenditoriale italiano: Wine Meridian è questo.
Le relazioni costruite e sviluppate in questi anni ci permettono di ricevere testimonianze dirette e autentiche riguardanti soprattutto le strategie e le modalità per affrontare la situazione critica del mercato.
Niccolò Pini winemaker di Rigoli Vini nella difficoltà generale ha intravisto l’occasione propizia per riattivare l’e-commerce aziendale, dalle sue parole traspare una visione ottimista che guarda al futuro: “La natura non si ferma, siamo attivi in azienda, gli imbottigliamenti li abbiamo fatti in gennaio. Facciamo 35.000 bottiglie, vendiamo in Svizzera, Austria e Olanda. Abbiamo un e-commerce che avevamo sospeso da alcuni anni, adesso lo abbiamo riattivato, facendo promozione per farlo conoscere. In azienda stiamo pensando a come rilanciarci dopo questo periodo, siamo nella situazione di poter sviluppare nuovi progetti, in questo momento occorre far uscire ancora di più lo studio e la capacità di guardare oltre al momento critico che stiamo tutti affrontando”.
Non ha dubbi Camelia Lazar, sales manager di Panizzi, sulla necessità vitale di comunicare ed essere in grado di gestire gli strumenti digitali: “Questa crisi la stiamo gestendo, dando supporto ai clienti con degustazioni online, mandando campioni, presentando nuove annate, utilizzando facebook e altri social: anche questi sono investimenti importanti per mantenere un servizio ai clienti. Secondo me la comunicazione digitale diverrà uno strumento vitale per mantenere in piedi le relazioni, certo l’enoturismo dobbiamo dimenticarlo per quest’anno”.
Paolo Rinaldi titolare di Rinaldi Vini punta su riconoscibilità e differenziazione: “Noi piccoli dobbiamo distinguerci sempre più dagli industriali. La situazione continua ad evolvere, se rientra l’emergenza in un mese la botta è attutibile, se tra sei mesi siamo ancora fermi, diventa difficile stoccare, fare magazzino. C’è un bel problema di liquidità, dovranno arrivare aiuti seri e a lungo termine”.
“Chi sarà capace di adattarsi al cambiamento ne uscirà probabilmente ferito, ma rafforzato nel modo di fare di agire e di pensare. Chi non si pone in maniera interlocutoria con se stesso perde tempo” afferma Gaspare Triolo, titolare e responsabile commerciale di Terre di Gratia. “Per noi è una riscoperta di nuovi canali, stiamo incrementando la vendita online e sull’e-commerce sono dell’idea di proseguire il nostro lavoro”.
“All’inizio dell’anno eravamo partiti molto bene, poi a febbraio abbiamo sentito il contraccolpo dell’emergenza, cercando fin da subito di comunicare ai clienti con dei video che l’azienda va avanti, le nuove annate sono pronte e siamo operativi” ci riferisce Mulleri Gianluca, Ceo di Mulleri Vini. “Contestualmente abbiamo accelerato sul progetto dell’App Winelivery ed abbiamo cercato di spingere un pochino sulla distribuzione organizzata anche solo per portare a casa il pane”.
Gli strumenti tecnologici vengono in aiuto dei produttori in questa fase, Pulcini Manuel, titolare dell’omonima azienda ne è testimone: “Il fatto principale è il calo delle vendite molto importante, si sta cercando di tamponare con delivery ed e-commerce. Io non mi posso lamentare perchè ci teniamo a galla grazie al fatto che siamo piccoli, flessibili ed abbiamo un’organizzazione molto snella. Stiamo mirando ad aumentare la quantità di vini proposti in portafoglio, giocando sui blend, proponendo diverse novità sui social ed utilizzando whatsapp che mi auguro di sviluppare ulteriormente”.